Troppi soldi sul conto: tassi negativi e costi aggiuntivi, le banche contro i maxi depositi

Conti «chiusi» oltre i 100mila euro: il caso Fineco

Il dado è stato tratto da Fineco, che ha annunciato di voler chiudere i conti correnti che hanno una giacenza superiore ai 100mila euro, senza alcuna forma di investimento o finanziamento. La banca nei giorni scorsi ha inviato ai correntisti una «Proposta di modifica unilaterale di contratto». Perché lo ha fatto? Perché per le banche la liquidità (che aumenta: a febbraio il volume dei depositi bancari degli italiani ha raggiunto il record di 1.746 miliardi di euro secondo dati Abi, ndr) è un costo. La Banca Centrale Europea ha portato i tassi di interesse in negativo (cioè si paga per avere i soldi, non per prenderli) per incentivare la messa in circolazione del denaro e i prestiti al fine di stimolare la crescita economica e le banche sulle giacenze pagano lo 0,5 per cento circa di tasso di interesse. La questione delle giacenze è diventata un problema e anche altre banche lo stanno affrontando, con modifiche alle condizioni dei conti correnti introdotte di recente. Ecco che cosa stanno facendo o pensando di fare i principali istituti in Italia (e nel resto d’Europa) e tre motivi per non tenere (troppi) soldi sul conto.

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